A cosa serve la terapia ormonale dopo un tumore al seno?
La dose diurna di 5 mg inoltreraggiunge a livello del tessuto mammario una concentrazione 10 volte superiore a quella necessaria per inibire la crescita cellulare in vitro. Tuttavia l’attività estrogenica del farmaco può comportare effetti piuttosto gravi come un aumento del rischio di cancro dell’endometrio e di tromboembolia venosa, i quali hanno limitato significativamente il suo uso nella chemioprevenzione. Tra queste, gli inibitori dell’aromatasi, come l’Anastrozolo, il Letrozolo e l’Exemestano, che bloccano la produzione di estrogeni nel corpo. Questi farmaci sono spesso utilizzati nelle donne in post-menopausa, in quanto sono particolarmente efficaci nel ridurre il rischio di recidiva del cancro al seno.
Farmaci da Evitare: Interazioni Negative con il Tamoxifene
Sono in corso degli studi miranti a verificare per quanto tempo dovrebbe estendersi il trattamento con il tamoxifene dopo l’intervento per carcinoma mammario. Molte forme di carcinoma mammario hanno bisogno della presenza di specifici ormoni sessuali, come l’estrogeno, per crescere. Sulla superficie delle cellule tumorali sono presenti delle proteine, che si chiamano recettori, che sono sensibili alla presenza degli ormoni sessuali.
Errori medici relativi all’uso di tamoxifene
- Per maggiori e specifiche informazioni leggere il foglietto illustrativo del medicinale a base di tamoxifene che si deve assumere.
- Se i recettori sono effettivamente presenti, si dice che il tumore è positivo per i recettori degli estrogeni (ER+) e/o per quelli del progesterone (PR+).
- Esistono infatti alternative al tamoxifene, come gli “inibitori dell’aromatasi”, farmaci che riducono i livelli di estrogeni.
- Di seguito saranno riportati solo alcuni degli effetti indesiderati che potrebbero manifestarsi con l’uso del tamoxifene.
- Ricordiamo inoltre che nelle donne in pre-menopausa, l’utilizzo del tamoxifene può causare il blocco del ciclo mestruale.
- Uno degli effetti collaterali più comuni del tamoxifene è la variazione del peso corporeo.
Il tamoxifene può anche influenzare la densità ossea, ma gli studi hanno mostrato che può effettivamente aumentare la densità ossea nelle donne in post-menopausa. In letteratura è stato riportato che i metabolizzatori lenti per il CYP2D6 hanno livelli plasmatici ridotti di endoxifene, uno dei metaboliti attivi più importanti del tamoxifene (vedere sezione 5.2). La concomitante somministrazione di farmaci che inibiscono il CYP2D6 può portare alla riduzione della concentrazione del metabolita attivo endoxifene. Pertanto, la somministrazione di potenti inibitori del CYP2D6 (ad es. paroxetina, fluoxetina, chinidina, cinacalcet o buproprone) deve, quando possibile, essere evitata durante il trattamento con tamoxifene (vedi sezioni 4.5 e 5.2).
È consigliabile leggere questa scheda insieme ai libretti Il cancro della mammella (La Collana del Girasole), che fornisce informazioni più dettagliate e anche alcuni consigli, inserendo così il farmaco nel contesto della patologia per la quale è più frequentemente usato. Tamoxifene, che viene ulteriormente metabolizzato dal CYP2D6 dando origine ad un altro metabolita attivo, l’endoxifene. Nelle pazienti con carenza dell’enzima CYP2D6 le concentrazioni di endoxifene sono all’incirca del 75% più basse che nelle pazienti con normale attività CYP2D6.
Sono stati riportati gravi episodi tromboembolici che si manifestano comunemente nel corso di terapia con Nolvadex. Poichè l’incidenza di tali eventi risulta aumentata in pazienti affette da patologie maligne, non è stata stabilita una relazione causale con tamoxifene. Alcuni dei casi di tumori maligni uterini, di ictus e di embolia polmonare hanno avuto esito fatale. Anche se può avere degli effetti sul ciclo mestruale, il tamoxifene non ha un effetto anticoncezionale, e per questo si consiglia di fare uso di un metodo contraccettivo affidabile, non ormonale, durante la terapia e almeno per alcuni mesi dopo la conclusione del trattamento. Se compaiono dolore, sensazione di calore, gonfiore o sensibilità localizzati a un arto, oppure dolore toracico, informate immediatamente l’oncologo che vi ha in cura perché potrebbero essere i segni di una trombosi. A volte, durante il trattamento, l’oncologo può prescrivere basse dosi di aspirina per prevenire questi disturbi.
Tuttavia, può interagire negativamente con una serie di altri farmaci, rendendo importante per i pazienti discutere con il loro medico di tutti i farmaci che stanno assumendo. Seguendo attentamente le istruzioni del medico e comunicando apertamente su tutti i farmaci Testosterone Enanthate 250 mg Elbrus Pharmaceuticals e gli integratori che stanno assumendo, i pazienti possono assicurarsi di assumere il tamoxifene in modo sicuro ed efficace. La gestione degli effetti collaterali è un aspetto cruciale del trattamento con tamoxifene e letrozolo.
Può anche essere utilizzato in terapia neoadiuvante per ridurre le dimensioni del tumore prima dell’intervento chirurgico. In alcuni casi, il letrozolo è impiegato nel trattamento del tumore al seno metastatico, per controllare la progressione della malattia. Anche l’alimentazione e lo stile di vita possono influenzare l’efficacia del tamoxifene. Ad esempio, un elevato consumo di alcool può aumentare il rischio di effetti collaterali del farmaco, come l’aumento del rischio di tumori endometriali. Inoltre, l’obesità può ridurre l’efficacia del tamoxifene, poiché il tessuto adiposo produce estrogeni che possono competere con il farmaco per il legame con i recettori.
Il tamoxifene si usa a volte per tenere sotto controllo, spesso per lunghi periodi, la malattia e anche per ridurre le dimensioni di un tumore che si è ripresentato dopo il trattamento o che non può essere asportato perché troppo esteso al momento della prima diagnosi. È in vendita con diversi nomi commerciali, che sono spesso stampigliati sulle compresse. TAMOXIFENE AUROBINDO 10 mg compresse rivestite con filmblister in PVC e PVDC sigillati con alluminio termosaldatoonfezione 30 compresse. E’ stato osservato che il tamoxifene mostra anche effetti di tipo estrogenino a livello osseo, endometriale, e sui lipidi ematici. Le pazienti devono essere informate della necessità di evitare una gravidanza durante il trattamento con TAMOXIFENE AUROBINDO e se, sessualmente attive, devono usare contraccettivi di barriera o altri metodi contraccettivi non ormonali.
Tuttavia, è importante ricordare che ogni farmaco ha i suoi pro e contro, e ciò che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un’altra. Pertanto, è fondamentale discutere con il medico di tutte le possibili opzioni di trattamento e dei possibili effetti collaterali prima di prendere una decisione. La decisione di sostituire il Tamoxifene con un altro farmaco dovrebbe essere presa in collaborazione tra il paziente e il medico. Il medico prenderà in considerazione vari fattori, tra cui il tipo di tumore, lo stadio della malattia, l’età del paziente, la presenza di altre condizioni mediche e la tollerabilità del Tamoxifene. Vi è evidenza di eventi ischemici cerebrovascolari e tromboembolici, inclusi trombosi venosa profonda, trombosi microvascolare ed embolia polmonare, che si manifestano comunemente nel corso della terapia con tamoxifene.
Il Tamoxifene viene metabolizzato prevalentemente tramite il CYP3A4 in N-desmetil-tamoxifene, che viene ulteriormente metabolizzato dal CYP2D6 dando origine ad un altro metabolita attivo, l’endoxifene. Nelle pazienti con carenza dell’enzima CYP2D6 le concentrazioni di endoxifene sono all’incirca del 75% più basse che nelle pazienti con una normale attività del CYP2D6. La somministrazione di forti inibitori del CYP2D6 riduce i livelli dell’endoxifene circolante in misura analoga.